mercoledì 2 luglio 2014



Informazioni

CIRCOLO RICREATIVO PER CANI CON PENSIONE E ASILO NO BOX.
SI ACCOLGONO ESCLUSIVAMENTE CANI STERILIZZATI (ENTRAMBI I SESSI)
 
Missione
Slega il Cane è un associazione culturale non a scopo di lucro che si pone come intento primario quello di accogliere cani sottratti a maltrattamenti e abbandoni o riscattati da canili e allevamenti lager. Slega il Cane offre loro un ambiente domestico che esclude la reclusione nei box. In questo modo riusciranno a ritrovare serenità e fiducia sia nei propri simili che negli esseri umani, facilitando il loro inserimento nelle famiglie che vorranno adottarli. Gli associati, assieme al loro cane, potranno usufruire della struttura e dei servizi di pensione e asilo, favorendo così il mantenimento ed il recupero degli ospiti più sfortunati. Ognuno di loro ne trarrà beneficio; i cani di famiglia impareranno a socializzare, non soffriranno la mancanza dei padroni e il loro soggiorno sarà una vera e propria vacanza, tra giochi e passeggiate nel bosco. I cani che sono passati attraverso tristi esperienze, grazie alla vicinanza degli altri già inseriti, saranno in grado di ritrovare l'equilibrio emotivo e la serenità, imparando nel contempo le regole di comportamento che li renderanno più facilmente idonei all'adozione.  Slega il Cane è una grande casa famiglia a quattro zampe, dove sia i "bipedi" che i "quadrupedi" potranno condividere bei momenti di gioia e relax.
 
Descrizione
In collina, all'interno di un podere agricolo è stata ristrutturata la stalla e recintato quasi un ettaro di terreno appositamente per l'attività.   L'intento è quello di creare un'associazione per padroni di cani socializzati e socializzabili che, inserendo il proprio cane, potranno usufruire dei servizi di pensione e di asilo, avere un luogo dove potersi incontrare e partecipare alle escursioni g...iornaliere con "il branco" .  Per questo motivo saranno accettati solo cani di entrambi i sessi sterilizzati e di razze non aggressive. Con il tempo si cercherà di ampliare l'offerta dei servizi.
La stalla è stata ristrutturata per offrire un'accoglienza domestica e a misura di cane, dove, una volta socializzato, trascorrerà le giornate come fosse in un villaggio vacanze, con tutti i confort di un'abitazione.
La parte più importante è proprio l'inserimento: grazie alla vostra collaborazione, alle informazioni che darete, verrà fatto gradualmente e con la modalità più idonea al carattere del cane in questione. L'iscrizione all'associazione verrà richiesta una volta sincerata la possibilità di poter frequentare la struttura a seguito del primo incontro, prima d'intraprendere il percorso di socializzazione. Lo scopo finale è quello di far si che il cane viva con estrema familiarità la realtà che gli viene offerta in questo contesto. Per alcuni la fase iniziale potrebbe risultare più difficile che per altri, ma, una volta raggiunto l'obbiettivo, sarà tangibile il salto di qualità della vita che otterrà: sicurezza, autonomia, l'ansia d'abbandono diminuirà sempre di più...

Fondamentale per la loro vita in comune è lasciare che possano sfogare le energie, sia giocando all'interno dei recinti e della stalla, sia con le passeggiate in "branco" nel bosco adiacente, ovviamente il tutto sempre sotto controllo. I cani apprendono molto per imitazione, il branco stanziale coinvolgerà i più timidi, trasmetterà loro le regole per una pacifica convivenza, gli insegneranno a giocare e impareranno le regole della condivisione. Le fobie verranno smorzate dalla forza che acquisiranno dal branco, per quelli reduci da maltrattamenti sarà un valido rimedio per scrollarsi di dosso tutto il malessere assorbito prima di arrivare qui, imparare le basi delle regole domestiche, così da rendere più agevole l'inserimento nelle famiglie che li adotteranno.

I cani non resteranno mai incustoditi, grazie anche ad un sistema di videosorveglianza e uno dei collaboratori sarà sempre presente.

E' giusto sottolineare che un cane custodito in box è meno esposto di quello che viene gestito in collettività ed in contesti rupestri. A questo proposito sono stati posti dei limiti d'accoglienza. Oltre ad essere indispensabile la fase preliminare per inserirli nella struttura , come già precisato più volte, dovranno essere obbligatoriamente sterilizzati ed in salute. Inoltre, d'accordo con il servizio veterinario dell' AUSL, che ha approvato in pieno la filosofia del posto e la struttura, non si potrà superare un numero determinato di ospiti per volta, così da poter garantire il giusto equilibrio del branco, motivo per il quale si richiederà la prenotazione.

Quindi, per assicurare un'ambiente sicuro, gli ospiti dovranno: aver eseguito le vaccinazioni annuali, la profilassi contro i vermi, essere coperti dagli antiparassitari da almeno due settimane e ovviamente iscritti all'anagrafe canina.

E' GARANTITA L'ASSISTENZA VETERINARIA 24 ORE SU 24

Al momento dell'iscrizione verrà chiesto di compilare un formulario dove verranno riportate tutte le informazioni sul proprio cane: numeri d'emergenza, veterinario di riferimento, abitudini alimentari, carattere... Su richiesta posso inviarlo a scopo informativo con anche il tariffario.

DATA LA CONDIZIONE DI CANI LIBERI IN BRANCO, PER VISITARE LA STRUTTURA E CONCORDARE L'INSERIMENTO DEL PROPRIO CANE, E SOPRATUTTO EVITARE UN GIRO A VUOTO, E' NECESSARIO FISSARE SEMPRE UN APPUNTAMENTO.
 
Segnalo anche il link di una pagina pubblica su facebook, accessibile anche se non si è iscritti al sito, dove troverete informazioni più dettagliate, e tantissime foto che credo siano utili per rendersi conto di come si svolge l'attività.
www.facebook.com/slegailcane



Per garantire un ambiente sicuro, gli ospiti dovranno: aver eseguito le vaccinazioni annuali, la profilassi contro i vermi, ed essere coperti dagli antiparassitari da almeno due settimane, iscritti all'anagrafe canina.

Saranno accettati solo cani castrati e femmine sterilizzate.

Servizi:

scheda associativa annuale € 20

pensione € 30 al giorno per le prime due settimane

dalla terza settimana € 25 al giorno

asilo giornaliero € 15

asilo mensile (dal lunedì al venerdì dalla mattina alla sera) € 250

Al momento della prenotazione è richiesto il versamento della quota associativa ed un anticipo del 10% di uno dei servizi offerti. L’anticipo sarà restituito in caso di disdetta effettuata due settimane prima del periodo di permanenza in pensione.


E’ necessaria la copia del certificato d’iscrizione all’anagrafe canina e copia del documento d’identità dell’intestatario del cane



venerdì 24 febbraio 2012

Il bosco



Per i nuovi arrivati, la prima volta che, come dicono i bolognesi, “gli do la molla” spalancando il grande cancello che li libera verso il bosco, (decisamente alla garibaldina), è un momento di totale smarrimento…non ci credono… “mamma li turchi”!!
Poi cominciano a cercare di capire cosa fanno ” gli stanziali e gli habituè”, e totalmente increduli, restano attaccati al mio polpaccio… via che si parte! Alcuni ci mettono un po’ a  rompere il ghiaccio e a farsi coinvolgere dall’entusiasmo della “carica dei 101”…non vedo l’ora  che comincino a godersela, fidandosi di loro stessi, allungando il passo e staccandosi un po’ dalle gonnelle.
Non sono assolutamente un’addestratrice, come ho già detto, mi sono sempre fidata del buon senso che hanno grazie al loro istinto. I nuovi arrivati non si allontanano mai da me. I miei, come fossero i  ciceroni del posto, si portano dietro quelli di vecchia data  nelle loro battute di caccia.  Delle volte mi fanno sentire come il pifferaio di hamelin…altre mi fanno dannare facendo finta di non sentire, per rubare quel quarto d’ora in più prima di rientrare (e rientrano sempre tutti).
Forse è perché i “cittadini” di solito sono abituati a non dover pensare al pericolo, in città hanno sempre il proprio padrone che li guida e li protegge, e sono obbligatoriamente tenuti  al guinzaglio, così quando arrivano nel bosco, devono tirare fuori le loro vere doti, le capacità che madre natura gli ha donato, e che loro stessi non sanno di avere . Sulle prime sembrano spaesati, goffi, impacciatissimi, quasi ridicoli da quanto sono imbranati tra tronchi abbattuti, rovi, odori di selvaggina (difficile trovarne in città).  Poi si rendono conto che sono a briglie sciolte, l’incredulità diventa finalmente esultanza e comincia il bello. E’ fantastico vedere l’effetto che dà la libertà ad un cane che non l’ha mai provata, mi riempie di gioia tutte le volte, è forse la parte più bella e gratificante del mio lavoro, quella alla quale non riuscirei mai più a rinunciare.
I “cacciatori” vanno a caccia, i cani da acqua sguazzano felici in ogni pozza, stagno, ruscello, c’è chi scava, chi si rotola giocando o inseguendosi, facendosi agguati in mezzo alla verzura del bosco…
Nel trasloco da Pianoro a Sasso Marconi, sono state così tante le difficoltà da affrontare, che per molto tempo non abbiamo più avuto la possibilità di andare fuori insieme …c’è mancata l’aria…abbiamo dovuto rinunciare al  momento più appagante della giornata, quello in cui si stabilisce la nostra intesa. Non poterlo più fare è stato un vero disastro, io stavo malissimo, e loro cercavano sempre di fuggire, (riuscendoci molto spesso). Ero quindi costretta a tenerli segregati, non potevo permettermi di lasciarli vagabondare da soli.
Il più delle volte però vinceva il malessere che mi dava vederli chiusi, e li liberavo volutamente,  invidiandoli perché io non potevo andare con loro, (anche se in questo modo mi sentivo un po’ come se lo fossi)…da incosciente lo so, ma era più il sollievo che la preoccupazione. Rientravano sempre al tramonto, pronti per la pappa. Risolti i molti problemi, ci siamo presi un periodo solo per noi, giù in Sicilia, dove la famiglia di mio padre ha una grande azienda agricola sul mare, e trascorrevamo le nostre giornate in spiaggia.
Io ed i miei cani, di nuovo ingranati alla perfezione. Nuovamente branco, pronti a riprendere da dove avevamo interrotto…ci siamo messi in macchina, e dopo 1400km siamo rientrati a Sasso Marconi.

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.313964575292970.71584.217163128306449&type=3


sabato 17 dicembre 2011

Provo a spiegare come funziona...più o meno


Sfido chiunque a non umanizzare i cani, io la prima, ma quello che invece sto cercando di fare è trattarli secondo la loro natura… “gli animali per farli star bene vanno trattati da animali”…questa frase m’ha colpita, e l’ho fatta mia. L’ho sentita dire da un professore luminare di veterinaria, avevo diciott’anni ed ero una sua studente. Non ho finito gli studi, non m’è rimasto molto di ciò che ho fatto, ma quella frase ormai fa parte di me. La si potrebbe interpretare in tanti modi, dando ascolto alla  propria sensibilità, che spesso m’è sembrata combaciare con quelle che sono le proprie esigenze. Dalla tristissima attenzione che la maggior parte dei cacciatori dà a quello che per loro non è altro che uno strumento di caccia, tenendolo in gabbia per quasi tutto l’anno e caricandolo a molla per quando gli serve, a chi lo tratta come un vero e proprio figlio. Per me significa non fargli mancare il quotidiano contatto con la natura, dove possono dare sfogo al loro essere, dove noi umani  siamo quasi superflui, (sicuramente in questo influisce molto il mio lato "gattara"). Non ho mai preso un gatto o un cane se non ero certa di potergli offrire questo. A pensarci bene, non saprei proprio come gestire un cane in città… con il guinzaglio sono un disastro! Non conosco le regole cittadine, panico quando s’incrociano altri cani… in effetti ammiro sinceramente tutti coloro che ci riescono. Ma lasciarli correre liberamente, a più non posso, magari “scainando” tutti in branco dietro un capriolo (mai neanche sfiorato uno), che spettacolo! Il gusto della libertà! Non serve altro…e in questo modo so che sono loro a scegliere me e non io a scegliere loro…rientrano sempre al campo base, nessuno escluso.
Con questo non voglio dire che i miei cani stiano meglio di quelli che vivono in famiglia nei centri urbani.
I “cittadini” ricevono mille attenzioni, sicuramente più dei miei, ed hanno un fortissimo legame con i propri padroni. "Noi" diamo un'occasione per fare i selvaggi anche a loro, liberi da costrizioni e regole "del buon cittadino". Si danno alla pazza gioia, magari un po' inselvatichiti, ma facendo semplicemente cose da cani.  Delle volte sono proprio i padroni a dirmi come sia diverso il comportamento del loro cane quando si trova qui da noi. In effetti, alcuni di loro, non corrispondono affatto alle descrizioni avute dai loro padroni, ma l'importante è che quando varcano la nostra soglia, sappiano stare al gioco. E di solito è così, una volta superata "l'iniziazione", il cane potrà andare e venire tutte le volte che vorrà, e ritroverà sempre il posto che si è guadagnato nell'ingranaggio del branco. Saranno poi i padroni a decidere, una volta riportato a casa, se fargli mantenere certe abitudini acquisite qui da noi o meno. In realtà abbiamo pochissime regole, ma assolutamente basilari per garantirci una pacifica convivenza, e certe abitudini/vizi non possiamo permetterceli. Per esempio, non si può saltare addosso alle persone (me), sono troppi, e si sa, la furia della moltitudine può essere implacabile, ma per molte persone, rientrare a casa ed essere accolti dalle feste del proprio cane, fa parte delle cose belle della giornata, ed io non ho nessun intenzione di volerli convincere che è sbagliato, anzi, trovo che sia più che giusto. Comunque sia, nonostante i nostri ospiti debbano rinunciare temporaneamente a qualche abitudine, vengono ricompensati da tutto quello che normalmente non hanno a disposizione, senza contare che non sono rinchiusi in un box.
Che ne metta insieme 10 o 20 cambia poco…ovviamente dipende dai cani. I nostri ospiti devono essere tendenzialmente docili, possibilmente sterilizzati/castrati, inoltre non bisogna mai dimenticare che sono “bestie”, e che se si scatena la loro aggressività diventano davvero impietosi.
Eppure non smetterò mai di sorprendermi di come si assestino gli equilibri del branco ogni qual volta inserisco un nuovo membro. I miei sono l’ingranaggio… e sono certa che sentano d’essersi guadagnati la mia gratitudine, per la pazienza che hanno verso tutti i nuovi arrivati, per non essere possessivi o gelosi dei propri spazi e delle mie attenzioni, ripartite equamente verso tutti, anzi, spesso gli ospiti, a seconda del caso, ne ricevono molte di più. A volte, nelle basse stagioni, ho la sensazione che quasi si annoino, tale è l’entusiasmo che mostrano quando arriva un ospite. Ma ogni nuovo inserimento è una sfida, non do mai nulla per scontato, le fasi iniziali sono quelle determinanti.  Serve essere un po' flemmatica, lenta nei movimenti, anche un po' distaccata, ma allo stesso tempo totalmente concentrata nel prevedere e guidare ogni singolo sviluppo e assestamento dell’equilibrio. Non bisogna avere fretta, lasciare che facciano da sé, (supervisionati), e alla fine, dimostrano un istintivo buon senso evitando il conflitto. Lo spazio vitale è fondamentale, non bisogna avere confusione intorno, meno persone ci sono meglio è, (soprattutto padroni apprensivi). Per quanto la recinzione sia ampia, e la stalla accogliente e spaziosa, è comunque uno stato di costrizione. I recinti sono sempre recinti, e si sentono obbligati a condividerli.
Ecco perché è fondamentale lo“sguinzagliamento” allo stato brado nel bosco, è lì che diventano branco! Al di là del fatto di essersi stancati a dovere, dopo diventa più naturale stare tutti insieme, mangiare, dormire, giocare.
Andiamo tutti i giorni, per non meno di un’ora, e rientriamo stanchi, infangati, sfogati e affamati.
Io ne ho bisogno quanto loro...
C.

sabato 29 ottobre 2011

Chiara Vita


Slega il Cane! …è esattamente quello che chiedo a chi mi porta il proprio cane una volta arrivato qui da me.
Ed è diventato il nome del circolo cinofilo che ho istituito, frutto dell’esperienza che sto facendo di condividere la mia vita con un branco di meravigliosi cani, i miei compagni di vita.
Non c’è niente da fare, c’è chi può e chi non può…io non ce l’ho fatta. Famiglia e lavoro formalmente ineccepibili non sono stati fatti per me, così alla soglia dei 40 anni, dopo aver provato entrambe le cose, mettendoci dentro anche gli studi universitari, mi sono trovata a dovermi inventare qualcosa che mi riappacificasse con il resto del mondo… spinta da questo ho messo in giro il primo annuncio come dogsitter. Ho anche cominciato a collaborare con le associazioni di volontari, accogliendo cani reduci da maltrattamenti, abbandoni, canili o allevamenti lager, e quanto di peggio si possa immaginare. Offro loro un’accoglienza domestica, senza box, fino a quando qualcuno lo adotterà.
Con alcuni di loro s’è subito stabilita una profonda intesa, come se ci fossimo incontrati e scelti reciprocamente… nel giro di un anno mi sono ritrovata con un numero indefinito e variabile di cani di mia proprietà. Insieme quotidianamente condividiamo il contatto con la natura e collaboriamo nel lavoro. 
Abbiamo iniziato in una casetta di campagna a Pianoro, tra Bologna e Firenze, ma per quanto fosse spaziosa, avevamo ormai cani che sbucavano da tutte le stanze. Dopo tanto cercare, finalmente ci siamo trasferiti già da un anno all’interno di un bellissimo podere sulle colline di Sasso Marconi. Per me ho un piccolissimo appartamento, ma per loro ho fatto ristrutturare una grande stalla, trasformandola in un vera e propria casa su misura per cani, con cucce di tutti colori, materassini, moquette idrorepellenti per animali, giochi ovunque, ogni genere di confort immaginabile. In inverno la scaldo con una grande stufa a legna , in estate è il nostro rifugio al fresco, durante le ore calde delle giornate più torride (fortunatamente quassù ne accusiamo davvero poche). Tutto intorno, ho fatto recintare quasi un ettaro di parco, con alberi secolari e tratti di pascolo soleggiato. Per chi avesse dei dubbi, il plurale è riferito a me, unica bipede, ed ai miei cani… 
Qui ognuno ha le sue mansioni, loro accolgono, spiegano le regole della nostra convivenza a tutti i nuovi arrivati, sia che siano quelli che io definisco “figli unici cresciuti a suon di baci”, sia che siano povere creature traumatizzate, in cerca di qualcuno che vorrà, una volta riacquistata un po’ di fiducia, adottarli. Il mio compito è quello di fare pubbliche relazioni con il mondo umano (il minimo indispensabile)…mi prendo cura del posto, di loro…anche se, una cosa che ho capito in tanti anni di vita in branco, noi umani siamo molto meno indispensabili per loro di quanto non ci faccia piacere credere. 
Nella loro stalla mi sono ricavata un angolino dove ho organizzato il mio studio/tana… e da dove sto scrivendo, con una decina di cani intorno, (siamo in bassa stagione), che dormono beatamente.
Alla fine di una bellissima  giornata di sole autunnale, ci stiamo godendo il caldo della stufa che scoppietta, ed il silenzio interrotto ogni tanto da qualche animale selvatico… in meno di un secondo schizzano tutti fuori, ed in perfetta sincronia abbaiano, ululano, smettono e prima di accucciarsi di nuovo ai loro posti, passano da me per un saluto/coccola … In effetti uso la casa “vera” solo per mangiare, dormire, ed ospitare gli amici...un po' per mantenere una parvenza di urbanità e compostezza. Prima di lasciarli per la notte, carico la stufa perché duri fino la mattino dopo e gli "rimbocco le coperte", uno per uno.. tutte impagabili sensazioni di pace, difficili da descrivere.


Chiara Vita